La colmatura in funzione
Quello che segue è il racconto – passo per passo – di una mia recente esperienza di lettura. Si tratta di una novella di Luigi Pirandello intitolata La cassa riposta.
Il racconto inizia così:
“Quando il biroccino fu sotto la chiesina di San Biagio lungo lo stradone, il Méndola, di ritorno dal podere, pensò di salire al cimitero sul poggio a veder che cosa ci fosse di vero nelle lagnanze rivolte al Municipio per quel custode Nocio Pàmpina, detto Sacramento”.
Fin qui ci sono cinque parole che non conosco:
a) Méndola; b) biroccino; c) podere; d) poggio; e) lagnanze.
Vado avanti:
“Assessore comunale da circa un anno, Nino Méndola, proprio dal giorno che aveva assunto la carica, non stava più bene. Soffriva di capogiri. Senza volerlo confessare a se stesso, temeva d’esser colpito da un giorno all’altro d’apoplessia: male di cui erano morti tutti i suoi, immaturamente. Era perciò sempre di pessimo umore; e ne sapeva qualche cosa quel suo cavalluccio attaccato al biroccino”.
A questo punto il primo paragrafo risulta un po’ più chiaro:
- “Méndola”è il nome di una persona (perché nel secondo paragrafo si parla di “Nino Méndola” e non più de “il Méndola”;e adesso mi ricordo che in italiano si può premettere a un nome di persona l’articolo determinativo);
- “Biroccino”dev’essere una specie di carrozza perché “cavalluccio”,probabilmente è un diminutivo di “cavallo” ed è “attaccato al biroccino”;
- “Podere”.Méndola è un assessore comunale e mi ricordo, da un viaggio a San Gimignano, che la torre più alta del paese medioevale era del “podestà”,il quale era, se non erro, o il sindaco o il consiglio comunale. “Podere”,quindi, sarà sinonimo di municipio (sede o gruppo di persone);
- “Poggio”. Il testo allude al “salire”, e poi mi ricordo che alcuni paesi vicino a Roma hanno dei nomi che iniziano con “Poggio” e si trovano su colline. “Poggio” sarà dunque sinonimo di collina;
- “Lagnanze”:rileggendo mi ricordo di aver sentito qualche volta la parola “lagno”sinonimo, più o meno, di “lamentela”. Il significato di “lagnanze” sarà quindi pressoché equivalente ad esso.
Più avanti nel testo cambio idea riguardo al Podere. Leggo (circa un altro personaggio):
“S’era infatti appartato in quella sua villetta, ritirato dalla professione, che pure fino a pochi anni addietro gli aveva dato lauti guadagni. Ne doveva aver messi da parte parecchi. A chi li avrebbe lasciati, alla sua morte? Non aveva parenti, né prossimi né lontani. E i biglietti di banca magari, sì, avrebbe potuto portarseli giù con sé, in quella bella cassa da morto che s’era fatta riporre. Ma la villetta? e il podere laggiù al Cannatello?”.
Allora “podere” dev’essere una cosa di valore che appartiene al personaggio; una cosa paragonabile alla villetta. Un terreno, forse. Torno al primo paragrafo. Sì, potrebbe essere un terreno. Anzi, più avanti leggo, sempre a proposito di Méndola:
“Ma tutta quella giornata, in campagna, s’era sentito bene”.
Prima questa frase, con l’ipotesi di “podere = municipio” mi creava qualche difficoltà. Avevo cercato di superarla, non in modo del tutto soddisfacente, dicendomi che Méndola era passato un attimo in municipio, dopo esser stato in campagna. Adesso però, con la nuova ipotesi di “podere = pezzo di terra”, questa frase suona perfettamente naturale.
Si obietterà forse che io sono uno studente ad un livello avanzato perché si trattava solo di cinque parole e in ogni caso sono riuscito a decodificarle tutte. È vero, ma l’importante è che la colmatura abbia luogo, che lo studente impari ad aver fiducia in essa, che si liberi dalla necessità costante di aiuti esterni tipo insegnante e vocabolario. L’importante è che lo studente accresca la sua comprensione del testo, non che arrivi ad una comprensione perfetta.