Risultati del sondaggio
Finalmente, grazie alla gentile collaborazione dei lettori nel compilare il questionario pubblicato nel Bollettino l’anno scorso, abbiamo dei dati sulla realtà dell’insegnamento delle lingue straniere. Nelle prossime pagine il lettore troverà riprodotto il questionario completato con le medie delle percentuali. A seguire, si trova uno schema degli otto tipi di attività didattiche più volte presentato in questa sede (fig. 1). Solo che, questa volta, la grandezza di ognuno dei riquadri è direttamente proporzionale alla importanza delle varie attività in termini di tempo che l’insegnante “medio” dedica ad esse. Quindi un grafico che rappresenta la stessa informazione da un diverso punto di vista (fig. 2).
Per l’analisi e i commenti farò riferimento più che altro allo schema dei tipi di attività (fig.1).
Questionario per insegnanti di lingua
Non scrivere, per favore, “dipende” dopo ogni domanda! Rispondi in termini di medie. C’è spazio dopo ogni domanda per aggiungere eventuali commenti.
1. Quando usi un registratore in classe, gli studenti devono focalizzare l’attenzione su:
a) ciò che viene detto (il contenuto)
b) come viene detto (la forma)
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:………..
a) 79 %
b) 21 %
Tot. 100%
2. Chiamiamo tutte le attività didattiche in cui gli studenti ascoltano un registratore o la radio, o vedono il video, “attività di ascolto”. In media quale percentuale di tempo dedichi ad attività di ascolto in un corso?
29 %
3. Quando usi un testo scritto in classe, gli studenti devono focalizzare l’attenzione su:
a) ciò che viene detto (il contenuto)
b) come viene detto (la forma)
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:…….
a) 61 %
b) 39 %
Tot. 100 %
4. In media, quale percentuale di tempo in un corso dedichi ad attività di lettura?
21 %
5. Quando l’obiettivo è parlare, gli studenti devono focalizzare l’attenzione su:
a) ciò che dicono (il contenuto)
b) come lo dicono (la forma)
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:
a) 62 %
b) 38 %
Tot. 100 %
6. In media, quale percentuale di tempo in un corso dedichi ad attività il cui obiettivo è parlare?
39 %
7. Quando l’obbiettivo è di scrivere, gli studenti devono focalizzare l’attenzione su:
a) ciò che dicono (il contenuto)
b) come lo dicono (la forma)
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:
a) 47 %
b) 53 %
Tot. 100 %
8. In media, quale percentuale di tempo in un corso dedichi ad attività di scrittura?
11%
9. Nel caso che la somma delle risposte alle domande 2, 4, 6, 8 non sia 100%, spiega il perché:
………………………………………………………………………………………………………………………………………………
10. I testi scritti che usi in classe sono:
a) autentici
b) scritti apposta per studenti stranieri
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:
a) 44 %
b) 46 %
Tot. 100 %
11. Il materiale di ascolto usato in classe è:
a) autentico
b) scritto apposta per studenti stranieri
Nel caso avessi segnato entrambe, a) e b), dà una percentuale di tempo:
a) 42 %
b) 48 %
Tot. 100 %
La programmazione
Un dato molto interessante, nonostante non appaia dallo schema, si deduce dai vari commenti scritti sul questionario. Molti insegnanti hanno affermato di aver avuto qualche difficoltà a rispondere alle domande perché queste ponevano interrogativi ai quali non avevano mai pensato prima. Pare, quindi, che molti insegnanti o non programmano per niente i loro corsi e vanno avanti alla giornata o programmano i corsi con altri criteri di base. Sostengo, invece, che sono le domande che abbiamo fatto che sono determinanti nel valutare un programma di studio linguistico.
Lingua scritta / lingua orale
Lo schema (fig. 1) dimostra che si dedica più del doppio del tempo alla lingua orale che alla lingua scritta. Un risultato ragionevole, direi, perché la lingua orale è molto più difficile. Basti pensare alla difficoltà di capire una notizia alla radio rispetto alla difficoltà di capire la stessa notizia riportata in un giornale.
Parecchi insegnanti, però, hanno aggiunto che gli studenti lavorano sulla lingua scritta anche a casa. È senz’altro positivo ogni lavoro ulteriore rispetto alle lezioni in classe, ma se si studia solo sulla lingua scritta a casa, in classe bisognerebbe aumentare lo studio della lingua orale. L’altra soluzione (ed è la migliore) è di assegnare compiti a casa sulla lingua orale. Una volta che gli studenti hanno imparato (e hanno visto i risultati) come studiare con le attività in classe (per es. ascoltare 6 o 7 volte la stessa registrazione seduti in modo rilassato) le possono svolgere autonomamente anche a casa.
Attenzione alle forme / attenzione al contenuto
Un dato veramente interessante è che le attività in cui gli studenti devono focalizzare l’attenzione sul senso, sui significati, sul contenuto occupano il 65% del tempo. Più della metà. È quindi sfatato il mito che gli insegnanti infliggerebbero interminabili esercizi grammaticali agli studenti confermando così le loro convinzioni che studiare una lingua è sinonimo di fare esercizi grammaticali. Emerge un quadro di un’insegnante nuovo che riserva molto tempo allo sviluppo delle abilità di comprensione, all’arricchimento dell’input (base primaria per la creazione e la progressiva elaborazione dell’interlingua dello studente), e alla libera espressione (o l’uso delI’interlingua: base secondaria per la sua progressiva elaborazione).
Produzione libera / produzione controllata
Curiosa l’incoerenza fra la lingua orale e la lingua scritta. Per la prima il 60% del tempo è dedicato al parlare liberamente mentre per la lingua scritta è meno della metà. Evidentemente l’appello insistente durante gli ultimi anni da più parti per il gioco dei ruoli, la drammatizzazione, la simulazione libera, l’improvvisazione, la discussione libera, ha colto il segno per quanto riguarda la lingua orale. Si vede che per la lingua scritta, invece, il nostro insegnante “medio” è rimasto legato alla tradizione: e cioè alla convinzione che la libera produzione non ha una funzione di per sé nella lingua scritta: scrivere servirebbe solo per badare alla correttezza. A mio avviso questo è il punto più debole del quadro che emerge dal nostro sondaggio. In un certo senso non è una sorpresa: riflette lo stato attuale dei seminari di aggiornamento e i libri di testo. Ormai non mancano all’insegnante idee per incoraggiare gli studenti a lanciarsi disinvolti in una grande varietà di Produzioni libere orali. Invece dovremmo cominciare ad usare gli stessi metodi per creare la disponibilità dello studente a “giocare”, ad “esprimersi senza inibizioni” anche quando si tratta di produrre testi scritti (senza il successivo schiaffo morale della correzione).
Materiale autentico / materiale semplificato
Il 43% del materiale di lettura e di ascolto è autentico. Non è male. Vorrei tanto che quegli editori che tardano a pubblicare materiale di studio basato sulla lingua autentica prendessero in considerazione questo sondaggio.
Anche perché parecchi insegnanti hanno scritto sul questionario che la percentuale sarebbe più alta se non fosse così difficile reperire del materiale.
Conclusioni
Spero che la pubblicazione di questi dati serva ai lettori. Se non altro per “misurarsi” con la media. Spero, anche, che possa suscitare delle riflessioni. Immagino che altri possano trovare nei dati conclusioni diverse o ulteriori alle mie, e sarebbe interessante sottoporle ai lettori. Invito, quindi a scriverci in merito affinché possiamo pubblicare altri pareri in un prossimo Bollettino.