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Ascolto analitico funzionale

Come attività di Ascolto analitico abbiamo finora proposto solo un tipo: il Puzzle linguistico (vedere Bollettino Dilit, 1983, n° 3). Ora presentiamo un altro tipo di ascolto analitico, detto “funzionale”.

In un approccio comunicativo resta sempre in primo piano l’importanza di far crescere negli studenti la coscienza del fatto che per ogni funzione comunicativa non c’è mai un solo modo di realizzarla linguisticamente. Se io voglio, per esempio, togliermi il disturbo del chiasso creato da altri nella stanza mentre sto tentando di scrivere un articolo, posso dire una qualsiasi delle frasi seguenti:

– Per favore, state un po’ zitti.
– Zitti!
– Ma la volete smettere?
– Non si potrebbe avere un po’ di silenzio?
– Aho! Sto lavorando!
– Potreste abbassare un po’ il volume?
– Avrei bisogno di un po’ di silenzio, se non vi dispiace.
– La volete finire di fare chiasso?
– Posso chiedervi di parlare piano?
– Dove credete di stare? Al luna park?
Ecc.

Quando lo studente produce lingua orale, cioè si esprime oralmente, egli sa naturalmente che cosa intende e quale/i funzione/i comunicativa/e vuole svolgere. Il suo problema è scegliere le parole esponenti di tale/i funzione/i; e cioè le forme, le parole, l’espressione o la frase che svolga la funzione voluta.

La presente attività didattica, quindi, mira da una parte ad incoraggiare lo studente ad analizzare la lingua anche dal punto di vista delle sue funzioni comunicative e, dall’altra, ad ampliare la sua gamma di esponenti per determinate funzioni.

Metodo

  1. Ribadiamo il principio che nessuna attività di analisi linguistica deve essere fatta su un testo che non sia stato precedentemente sfruttato in un’attività di Ascolto autentico. Non si deve, cioè, chiedere agli studenti di concentrarsi sulle forme linguistiche se non hanno prima acquisito un certo grado di comprensione del significato comunicativo della vicenda globale. A parte questo principio non ci sono altri limiti nella scelta della registrazione: la presente attività può essere fatta con qualsiasi conversazione autentica registrata che sia stata precedentemente trattata (anche un mese o due prima) in un’attività di Ascolto autentico;
  2. Prima di entrare in classe l’insegnante deve ascoltare tutta la conversazione chiedendosi: “Che cosa stanno facendo i due parlanti?”, “Quali sono le funzioni comunicative predominanti?”. Ovviamente in una conversazione di cinque minuti ci sono normalmente tantissime funzioni svolte. Si tratta di selezionarne al massimo quattro, quelle più frequentemente svolte e anche ben distribuite lungo la conversazione;
  3. In classe si scrivono alla lavagna, come titoli di quattro colonne, le quattro funzioni comunicative scelte. Esempi possono essere: esprimere pareri; far raccontare; invitare; esprimere accordo; lamentarsi; ecc. Da notare che non esiste una terminologia rigida: questi titoli sono risposte alla domanda “Che cosa fa il parlante?” rese alla forma infinito. Però per il nostro scopo il “generale” è più utile dello “specifico”. Per esempio, “sollecitare un racconto”, “invitare a proseguire col racconto”, “indicare che si segue il racconto con interesse”, ecc. sono momenti specifici del “far raccontare”. È il “far raccontare” che ci interesserebbe in questo caso, proprio per includere tutti gli altri;
  4. Si spiega agli studenti ciò che non hanno capito di questi titoli alla lavagna e gli si dice di scrivere, mentre ascoltano, quelle espressioni che svolgono queste funzioni. Conviene dare un paio di esempi alla lavagna per maggiore chiarezza;
  5. Si avvia il registratore e si fa ascoltare tutta la conversazione un paio di volte;
  6. Ogni studente confronta ciò che ha scritto con quello di un compagno;
  7. Ascoltano di nuovo tutta la registrazione;
  8. Gli studenti si riuniscono in gruppi di quattro e discutono i problemi;
  9. Ascoltano di nuovo tutta la registrazione;
  10. Cambiati i componenti dei gruppi, discutono di nuovo;
  11. Ascoltano tutta la registrazione e discutono per l’ultima volta;
  12. Si spiega agli studenti che ascolteranno un’ultima volta e, mentre lo fanno, possono dire all’insegnante di fermare la cassetta quando vogliono. L’insegnante farà sentire 5 volte di seguito la frase indicata e poi risponderà ad eventuali domande.