Questo è il mio portfolio
In quale misura il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) si propone come uno strumento attuativo delle “Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio personalizzati”
Nel testo del Ministero dell’Istruzione dal titolo “Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio personalizzato nella Scuola Secondaria di I Grado” si delineano “i livelli essenziali di prestazione che ogni scuola di quel grado è tenuta a provvedere per garantire a tutti gli studenti il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di qualità”.
In particolare, nel paragrafo denominato “dagli obiettivi specifici agli obiettivi formativi” viene evidenziata la necessità di una scuola che faccia apprendere partendo dal fare per conoscere e sistematizzare.
Oltre a questa indicazione di massima, vengono esposti una serie di concetti chiave che suggeriscono una
linea pedagogica e una programmazione didattica fortemente in linea con i principi contenuti nei due testi teorico-applicativi fondamentali, Quadro Comune e Portfolio prodotti nel 1995 dal Consiglio d’Europa e finalizzati a un apprendimento/insegnamento ottimale delle lingue, intese non come discipline a se stanti, ma come strumenti per comunicare, conoscere, fare e apprendere, in modo consapevole e autonomo. Inoltre, nel documento sopraccitato, il riferimento a una scuola che faccia intendere il significato del concetto di “modello” e che sia aperto a più modelli che abbiano nel contempo la finalità di esaltare l’identità dello studente e di coltivarne la motivazione attraverso un apprendimento interessante – fatto di significati e di processi da capire, programmare, possedere – significa invitare a operare in forte sintonia con i dettami educativi del Consiglio d’Europa, quali espressi ed esemplificati nei due testi menzionati e riconosciuti per il loro valore fondante dai Ministri dell’Istruzione dei Paesi dell’Unione Europea.
Nel primo di questi testi, Framework o Quadro Comune delle Competenze è delineata una sorta di summa descrittiva delle componenti logiche, affettive, sociali e interculturali che entrano nel processo di
apprendimento, a partire dalle Competenze Generali – che si esprimono nei concetti di “Sapere, Essere,
Fare, Saper Apprendere” – per arrivare a quelle Comunicative e Linguistiche.
Il secondo testo, Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) risponde alle medesime finalità del Framework si
presenta in modo più pragmatico con la struttura di un grosso quaderno costruito in modo logico e in grado di dare allo studente la possibilità di registrare praticamente e in maniera autonoma i diversi stadi del suo apprendimento linguistico e dei saperi che attraverso esso acquisisce.
La presenza nel PEL di schede con indicati sei livelli successivi di descrittori – elementare, intermedio,
avanzato, riconosciuti in tutta Europa – dà l’opportunità allo studente e al docente di verificare il punto di
partenza iniziale e quello finale, dopo il percorso didattico, delle competenze reali possedute. Inoltre,
essendo il Portfolio proprietà individuale della studente, gli viene affidato interamente, sia pure sotto la guida del docente che ha la funzione di tutore, in quanto osserva, ricerca, facilita e programma la didattica, tenendo conto delle caratteristiche individuali e dell’intera classe, in ogni fase operativa. La struttura stessa del Portfolio, fatta di tre parti, Biografia, Passaporto, Dossier, riesce a produrre una serie di effetti collaterali postivi in direzione della crescita personale e civica dello studente, poiché ne potenzia la presa di coscienza e la responsabilità verso il proprio apprendimento, ne sollecita la riflessività attraverso i modi del problem solving e dell’apprendimento inferenziale, ne accresce l’autonomia e la capacità autovalutativa rispetto alla scuola, ai genitori, al mondo esterno e, in ultimo, ne sviluppa l’abitudine a documentare la proprie competenze. Possiamo dire che mentre la sezione Biografia coltiva la capacità di registrazione sistematica dei dati evolutivi del proprio apprendimento, delineando le caratteristiche dello studente in senso cognitivo e affettivo e in riferimento al sé e al mondo esterno in cui opera, il Passaporto insegna a raccogliere la documentazione ufficiale e non – crediti, diplomi, attestati ecc. ottenuti nella scuola e nel mondo esterno, nel proprio paese e fuori di esso – perché possa essere mostrata come prova delle reali conoscenze possedute e possa essere riconoscibile in tutta Europa; il Dossier, infine, permette di mettere insieme i singoli prodotti di lingua e di contenuto, realizzati nel tempo in più forme – cartaceo, cassette, video, CD ecc, – perché possano testimoniare, oltre al livello di preparazione, anche il tipo di crescita qualitativa raggiunta, lo stile personale sviluppato e le caratteristiche personali manifestate.
Le potenzialità dello strumento descritto possono essere valutate non solo attraverso gli effetti immediati che produce, ma anche tramite quelli indiretti, quale per esempio la crescita qualitativa dell’apprendimento reso, sia attraverso il modo sistematico di registrazione del proprio sapere che per la costante azione riflessiva su ciò che si è appreso o si vuole apprendere.
Questo concetto basilare della “qualità” dell’apprendimento, che troviamo nel documento del Ministero, è sempre stato richiamato con insistenza nei documenti dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea, sin dai tempi degli accordi di Lisbona nel 1988, in quanto in esso individuano la leva per la crescita del potenziale intellettivo e del know how dei cittadini europei e il conseguente accrescimento della competitività sul mercato internazionale.
È proprio da questo evento che nacque l’idea di definire in tutti i settori operativi, scuola compresa, livelli di competenza misurati secondo parametri comuni che rendessero confrontabili – pur mantenendo salva la ricchezza delle diversità locali e nazionali – i risultati ottenuti dai giovani e dagli adulti nei settori educativi, formativi e professionali.
Come è noto, fra gli elementi di crescita della competitività è inclusa, nei documenti europei, la conoscenza delle lingue, oltre a quella propria, comprendenti anche le competenze linguistiche parziali (quale la sola lettura o la comprensione orale, ecc.) e le lingue antiche.
È con questo obiettivo in mente che fu ideato il Portfolio e fu diffuso in tutta Europa dal Consiglio di
Strasburgo e dall’Unione Europea.
Come nel resto dell’Europa, anche in Italia vi sono più versioni di Portfoli rivolti a fasce dl utenti diversi:
studenti della scuola secondaria di I° grado, studenti della scuola superiore, studenti universitari adulti.
Il Portfolio PEL Junior di LANG Edizioni offre il primo modello, attuato nel nostro Paese e sperimentato da molti anni nelle classi elementari, medie e biennio superiore (9-15 anni); esso è utilizzato in un arco scolare assai ampio, assicurando la continuità di un approccio didattico basato sullo sviluppo
dell’autoconsapevolezza, riflessività, capacità autovalutativa e crescita dell’attendibilità nella registrazione dei progressi compiuti.
Il PEL Junior è dotato di una Guida all’uso del Portfolio, per mezzo della quale studente e docente sono
informati sulla storia, sulla natura e sulla funzione didattica del PEL, oltre a essere condotti, passo per
passo, all’uso autonomo di esso.
La novità dello strumento ha anche suggerito a LANG Edizioni l’istituzione di un corso di formazione a
distanza (FAD) per i docenti che utilizzano il PEL in classe, avente lo scopo di facilitare gli insegnanti di
lingue ad orientare la didattica verso quelle caratteristiche pedagogiche e di apprendimento, coerenti con il Portfolio europeo delle lingue e delineato nel documento ministeriale citato.
Il risultato di questa innovazione, resa possibile con l’impiego delle nuove tecnologie, è stato così importante da coinvolgere subito molte centinaia di docenti di lingue, italiano compreso, operanti sull’intero territorio italiano.
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* Flora Palamidesi, autore dal PEL Junior (9-15) e della guida all’uso del PEL Junior pubblicati da LANG Edizioni PBM, MIIano – 2003; referente per l’Umbria della ricerca e formazione a distanza nel settore delle lingue applicate a varie discipline curricolari in cooperazione con la Rete Scuola Lavoro – Umbria.
fpalamidesi@hotmail.com
www.langedizioni.com