Dall’immagine all’audio
Una necessità
Un giorno stavo facendo pulizia negli scaffali del dipartimento di francese e mi sono chiesta: “Cosa ne faccio del materiale video autentico troppo difficile?” Esitavo: “lo cancello? lo butto via?”. Sto parlando di materiale autentico di alto valore culturale, dunque mi sono venuti degli scrupoli. Che cosa fare per esempio di un video dove Yves Montand nel 91, anno della sua morte, era stato intervistato. Vorrei sottolineare che molti giovani studenti non conoscono, anzi non hanno mai sentito parlare di, Yves Montand. Questo documento riporta il modo in cui lui aveva vissuto un periodo storico particolare: la “fine del comunismo” come lo chiamava lui. Insomma era un peccato buttarlo via. L’ho rivisto e mi sono convinta che il testo era veramente incomprensibile anche per i livelli molto alti. Questo video non era proponibile così come si presentava ma non volevo buttarlo via. Come usarlo allora?
Una possibilità
Ho osservato che spesso quando uso il video in classe dopo un certo numero di visioni lo studente chiude gli occhi, si concentra sull’audio e non guarda più il video. Questo mi ha fatto riflettere e ho cercato di stabilire quante volte lo studente è veramente preso dal video e dall’audio. Sono arrivata alla conclusione che dipende molto dai brani scelti ma generalmente dopo la terza volta lo studente si concentra sull’audio.
Il brano di Yves Montand è un brano in cui il contesto e difficilmente rintracciabile attraverso l’audio e questo contesto è nello stesso tempo molto significativo. La separazione del contesto extra testuale e del testo poteva essere la chiave di lavoro per potere usare questo materiale video in classe.
Allora mi è venuto in mente di chiedere agli studenti di usare l’immaginazione più del solito togliendo la difficoltà maggiore: l’audio.
Ho deciso, quindi, di…
1 Proporre un’attività che prepari all’ascolto autentico: un pre-ascolto solo visivo.
2 Chiedere agli studenti ciò che possono fare.
Il percorso
Compito 1 “osservare e cercare di ricavare il massimo d’informazioni possibili”
Lo studente vede un brano senza audio. Le prime immagini sono di un filmato in bianco e nero degli anni 50/60. Un giovane balla in un teatro (qualcuno potrebbe riconoscere Yves Montand da giovane). È probabilmente a Mosca perché nelle immagini successive si vedono dei dirigenti del partito comunista russo di quell’epoca (qualcuno potrebbe riconoscere Krouchev, Malenkov, Mikoyan, Molotov, Bulganin). Poi le immagini fanno vedere in uno studio televisivo di oggi un uomo di una certa età (qualcuno potrebbe riconoscere Yves Montand da vecchio), e sta parlando con una donna (qualcuno potrebbe immaginare che è una giornalista). Lui parla molto, molto più di lei. A un certo punto in contro campo si rivede il giovane che ballava all’inizio del video con una giovane donna (qualcuno potrebbe riconoscere Yves Montand con Simone Signoret, sua moglie all’epoca) e dopo sempre in contro campo si vede Krouchev che sta parlando in pubblico. Il video si chiude con l’immagine di un uomo mascherato (qualcuno potrebbe riconoscere Yves Montand in un film di Costa Gravas).
La visione senza audio fornisce allo studente una grande quantità d’informazioni che nessun ascolto potrà mai consegnare: le informazioni extra linguistiche. Queste informazioni preparano lo studente alla comprensione del testo.
Compito 2 “immaginare cosa dicono le persone”
Lo studente vede il brano di nuovo senza audio. Si mette alla ricerca di informazioni complementari e pone maggiore attenzione alle varie ipotesi del discorso.
Per esempio lo studente vede:
- un giovane (Yves Montand) all’inizio in Russia,
- dei capi sovietici,
- un signore di una certa età che parla con una donna.
Gli studenti associando questi elementi hanno pensato che il signore di una certa età e la donna stavano parlando proprio della politica in Russia di quell’epoca. E questo succede anche se lo studente non sa che l’uomo è Yves Montand. Ho notato anche che gli studenti hanno capito che il giovane che si vede nel filmato in bianco e nero e l’uomo di una certa età che parla nell’intervista erano la stessa persona e hanno capito anche che parlavano di politica sovietica. Queste deduzioni le fanno tutti.
La socializzazione 1
A questo punto gli studenti, raggruppati in 2 massimo 3 persone, sono tutti coinvolti a comunicare quello che sanno e ad avanzare le proprie ipotesi. Ciò permette di eludere alcuni problemi e di farne nascere altri: qualcuno non avrà riconosciuto nel video Yves Montand per esempio. Si ipotizzano i nomi dei dirigenti russi.
Le due prime visioni senza audio portano lo studente a sensibilizzarsi per ricavare tutto quello che gli può servire per capire senza il testo audio.
Sfruttata la parte visivo-deduttiva cioè dopo la prima socializzazione, c’è l’esigenza nello studente di confrontarsi con il video e già sta pensando “voglio sentire cosa dicono!”. Cosa fa l’insegnante?
Visione con audio 1 e 2
La fusione fra l’immagine e l’audio! L’insegnante gli fa vedere e sentire il brano. “Che meraviglia: allora succede quello che voglio!”. Anche se le parole risultano quasi incomprensibili, alla fine della seconda visione con audio lo studente si misura con i compiti assegnati precedentemente e quindi c’è la fa! Non è bloccato dalla difficoltà del testo ma vuole aggiustare le ipotesi avanzate in precedenza.
Le socializzazioni 2 e 3
Il compito per lo studente è ormai chiaro: deve comunicare ai suoi compagni di lavoro tutte le informazioni nuove e le correzioni che ha operato nel corso delle due visioni con audio e niente di più. La seconda e la terza socializzazione sono ricche di aggiustamenti e di interrogativi più mirati sul contenuto linguistico.
Il salto
Ora la concentrazione viene portata sull’audio e cosa fa l’insegnante? Accende il registratore e come per magia si sente la conversazione, quella del video. E si sente ancora meglio perché c’è da dire che la qualità audio del registratore è migliore di quella del video. L’attività è diventata un Ascolto autentico.
Conclusione
Ho voluto, con le varie fasi del procedimento, accompagnare lo studente, tradurre le sue esigenze in compiti e di questo lo studente se ne rende conto fin dal primo compito. Il percorso che segue è ben calibrato e lo studente riesce a misurare la quantità reale di bagaglio culturale e linguistico che ha acquisito man mano durante questa attività. Rendere visibile la competenza dello studente a lui stesso gli permette di ridimensionare la sua ambizione immediata che è quella di “capire tutto” e il boomerang fatale del “non ho capito niente”.
Materiale:
- una cassette video di 3 minuti
- la registrazione audio del video
Procedimento:
- Compito 1: osservare e cercare di ricavare il massimo d’informazioni possibile
- Visione 1: video senza audio
- Compito 2: immaginare cosa dicono le persone
- Visione 2: video senza audio
- Socializzazione 1 in piccoli gruppi di 2 (massimo 3 persone)
- Visione 3: video con audio
- Visione 4: video con audio
- Socializzazione 2 in piccoli gruppi di 2 (massimo 3 persone)
- Cambio dei componenti dei gruppi
- Socializzazione 3
- Ascolto 1 senza video
- Ascolto 2 senza video
- Socializzazione 4 in piccoli gruppi
- Ascolto 3 senza video