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Introduzione alla Ricostruzione di conversazione

A differenza dell’anno scorso abbiamo impostato questo secondo Seminario internazionale per insegnanti di lingua su un solo tipo di espressione linguistica (la conversazione) e su un solo modo di trattarlo in classe (la Ricostruzione di conversazione). Abbiamo pensato che così facendo il Seminario sarebbe stato più utile ai partecipanti in quanto ci permetteva di andare più a fondo. (Decisione poi confermata dai pareri scritti dagli stessi partecipanti a fine Seminario).

La conversazione

La scelta della conversazione come tipo di espressione linguistica piuttosto che, per esempio, della lettera commerciale, del telegiornale, del film giallo, della poesia, del dibattito radiofonico, dell’opera lirica, dell’articolo di giornale, della lettera d’amore, ecc. è che in un certo senso la conversazione è il “paradigm case” (il tipo esemplare, di base) e gli altri possono essere visti come in qualche modo derivati da esso. Ogni espressione linguistica presuppone un ascoltatore/lettore ed è lo sforzo da parte del parlante/scrivente a prevedere ciò che può e/o vuole capire l’altro che caratterizza la comunicazione umana. La lingua in uso, quindi, è interattiva. (E la lingua non “in uso” è interessante quanto un sistema respiratorio che non respira!) Questa interattività è più ovvia, più trasparente, più immediatamente osservabile nella conversazione che negli altri tipi di espressione linguistica. Si vede facilmente che il parlante si forma costantemente delle aspettative su quanto può o quanto vuole capire l’altro; si vede facilmente quanta attenzione pone alla conferma o meno di queste aspettative, si vede facilmente con quanta disponibilità aggiusta la mira ogniqualvolta che avverte che l’altro non ha capito completamente. Negli altri tipi di espressione linguistica possiamo trovare la stessa caratteristica interattiva, solo che è un po’ più difficile individuarla.

Dal punto di vista storico, peraltro, la conversazione precede altri tipi di espressione linguistica. La conversazione può considerarsi la forma base e tutti gli altri come differenti gradi di sofisticazione.

Un ultimo motivo per privilegiare la conversazione in questo Seminario è che la maggior parte degli studenti adulti di lingue moderne considerano la possibilità di conversare con parlanti nativi come una delle loro maggiori esigenze.

La Ricostruzione di conversazione

La Ricostruzione di conversazione è un procedimento didattico che si propone di sostituire altri modi, più tradizionali, di presentare la lingua. È un procedimento che soddisfa la moderna esigenza di non atomizzare i sistemi linguistici e di non decontestualizzare la grammatica.

Nella nostra ottica la conversazione è vista come un’impresa di collaborazione fra 2 o più parlanti i quali applicano pragmaticamente in contesto linguistico il contesto extralinguistico e viceversa (in parole povere: traducono i pensieri circa una situazione in parole, e viceversa). La Ricostruzione di conversazione è una attività didattica che porta gli studenti a fare in modo conscio ciò che dei parlanti nativi hanno fatto in modo subconscio durante una conversazione realmente avvenuta in precedenza.

In pratica, vengono fornite agli studenti tutte le informazioni extralinguistiche pertinenti (l’ambientazione, la qualità della relazione fra i parlanti, i loro scopi, ecc.) e, enunciato per enunciato, gli studenti offrono delle ipotesi di ciò che i parlanti in questione avrebbero detto.

Il ruolo dell’insegnante è di portare gli studenti a modificare, passo per passo, ogni ipotesi con delle ipotesi progressivamente più soddisfacenti. Cioè l’insegnante commenta l’ipotesi e gli studenti la modificano di conseguenza. L’ipotesi modificata viene commentata e anch’essa viene modificata, e così via. Gli studenti “affinano” sempre di più l’ipotesi fino a quando tutte le condizioni non saranno soddisfatte e la loro ipotesi non sarà conforme all’enunciato originale. Ogni volta che gli studenti dimostrano di non poter migliorare l’ipotesi per mancanza di conoscenza linguistica (e soltanto in questo caso) l’insegnante fornisce (“integra”) l’informazione linguistica mancante. (La Ricostruzione di conversazione è un esempio di modalità di integrazione anziché di trasmissione ancora troppo frequentemente praticata nell’insegnamento linguistico, modalità in cui l’insegnante “trasmette” tutte quelle informazioni decise prima della lezione, e solo quelle, senza chiedere alla classe se servono o no).

La Ricostruzione di conversazione respinge il rapporto studente/insegnante tradizionale in cui lo studente è visto come un generatore di risposte giudicate corrette o non corrette dall’insegnante, e lo sostituisce con un rapporto più collaborativo. Lo studente qui è visto come chi prende l’iniziativa: un “ricercatore” che formula un’ipotesi di lavoro e che si aspetta di ricevere informazioni che saranno utili per modificare l’ipotesi.

Insomma, la Ricostruzione di conversazione è una di quelle attività didattiche moderne che permettono di superare il vecchio concetto che si limitava a chiedere agli studenti di produrre frasi sintatticamente corrette. D’ora in poi si può veramente studiare la lingua come azione sociale (Austin), si può partecipare attivamente all’elaborazione del discorso (Coulthard) studiando meticolosamente come i parlanti nativi negoziano i significati (Britton).

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